Cresce l’attesa ad Oriolo, uno dei “Borghi più belli d’Italia”, per l’appuntamento storico in programma domenica 20 maggio, quando la preziosa “reliquia del dito grosso del piede destro” di San Francesco di Paola sarà accolta per la prima volta nella storia presso il Santuario dedicato al grande taumaturgo calabrese, per ritornare in serata ad Oriolo. Nel 1483 San Francesco lasciò la Calabria alla volta della Francia. Non fece più ritorno nei suoi luoghi natali e morì a Plessis-Lez-Tours il 2 aprile 1507, venerdì santo. Il 20 maggio 2018, l’alluce mummificato dell’eremita francescano tornerà dunque a Paola per la prima volta dopo oltre 500 anni. Un altro tassello importante, decisivo, che conferma la venerabilità della reliquia e quindi la sua inconfutabile veridicità, già confermata con una lettera del 9 maggio 2008a firma della Postulazione Generale dei Minimi di Paola, indirizzata all’allora parroco di Oriolo, don Nicola De Luca. L’Amministrazione Comunale di Oriolo, la parrocchia San Giorgio Martire guidata dal nuovo sacerdote don Nicola Mobilio, la Città di Paola e la Basilica – Santuario di San Francesco hanno organizzato nei dettagli questo storico pellegrinaggio che coinvolgerà la comunità di Oriolo ma anche tanti fedeli e amministratori locali dei comuni viciniori.

Domenica 20 maggio, alle 6.30, partiranno da piazza del Borgo alla volta di Paola, almeno quattro pullman con numerose auto a seguito. Pellegrina d’eccezione la sacra reliquia che sarà accolta alle 9 all’inizio del Viale del Santuario a Paola, dove in  processione si recherà verso la Basilica. Qui è prevista la consegna delle chiavi della città di Oriolo da parte del sindaco Giorgio Bonamassa. Sino alle ore 11, i pellegrini potranno dedicarsi alla preghiera personale e alla visita dei luoghi del Santuario. Alle 11 si snoderà la processione verso la nuova chiesa di San Francesco. Prima della Santa Messa, prevista per le 11.30, è in programma l’intervento del professor Vincenzo Toscanidi Oriolo, il quale ha seguito in maniera minuziosa l’iter storico, rispolverano antichi documenti, che hanno portato al riconoscimento della reliquia. Poi i saluti istituzionali del vicesindaco di Oriolo, Vincenzo Diegoe del primo cittadino di Paola, Roberto Perrotta. La Messa sarà celebrata dal padre provinciale dei Minimi, Gregorio Colatortie dal sacerdote di Oriolo, don Nicola Mobilio. Al termine della celebrazione eucaristica è previsto uno scambio di doni.

«Ci prepariamo a vivere una grande giornata di fede e devozione – commenta il vicesindaco di Oriolo e assessore alla Cultura, Vincenzo Diego, in prima linea nell’organizzazione di questo prestigioso appuntamento -. Questo storico pellegrinaggio con la reliquia- continua – è il meritato riconoscimento per la forte devozione che la gente di Oriolo ha nutrito per San Francesco di Paola nei secoli. Vivremo questa giornata da fedeli». Una nota di apprezzamento per l’iniziativa è giunta anche dal noto antropologo Luigi Maria Lombardi Satriani che ha contribuito alla nascita ad Oriolo del Centro Studi Calabro-Lucano.

Intanto la reliquia dell’alluce di San Francesco è pronta per comparire su 4000 santini che saranno distribuiti a Paola domenica prossima. E don Nicola Mobilio ha già in serbo una serie di iniziative che coinvolgeranno la reliquia dopo questa importante quanto affascinante peregrinatio. «La reliquia non è un pezzo da museo – dice – ma una testimonianza di fede sempre a disposizione della gente».

La commozione traspare nel volto del professore Toscani che ricorda tutto l’excursus storico e gli aneddoti attorno alla reliquia. «Il legame della nostra comunità con San Francesco di Paola – commenta – esempio superiore di carità e giustizia e protettore di Oriolo, oggi viene definitivamente suggellato».

Il Santuario-Basilica di Paola è stato ed è il centro per eccellenza della devozione a S. Francesco di Paola. La sua vitalità da oltre cinque secoli ha da sempre affascinato l’uomo nella ricerca dell’assoluto. La comunità che in esso vive, sulla scia dello stesso S. Francesco, resta il luogo privilegiato ed un punto d’incontro e un anello di congiunzione tra Dio e l’uomo