Domenica 20 maggio, alle 6.30, partiranno da piazza del Borgo alla volta di Paola, almeno quattro pullman con numerose auto a seguito. Pellegrina d’eccezione la sacra reliquia che sarà accolta alle 9 all’inizio del Viale del Santuario a Paola, dove in processione si recherà verso la Basilica. Qui è prevista la consegna delle chiavi della città di Oriolo da parte del sindaco Giorgio Bonamassa. Sino alle ore 11, i pellegrini potranno dedicarsi alla preghiera personale e alla visita dei luoghi del Santuario. Alle 11 si snoderà la processione verso la nuova chiesa di San Francesco. Prima della Santa Messa, prevista per le 11.30, è in programma l’intervento del professor Vincenzo Toscanidi Oriolo, il quale ha seguito in maniera minuziosa l’iter storico, rispolverano antichi documenti, che hanno portato al riconoscimento della reliquia. Poi i saluti istituzionali del vicesindaco di Oriolo, Vincenzo Diegoe del primo cittadino di Paola, Roberto Perrotta. La Messa sarà celebrata dal padre provinciale dei Minimi, Gregorio Colatortie dal sacerdote di Oriolo, don Nicola Mobilio. Al termine della celebrazione eucaristica è previsto uno scambio di doni.
«Ci prepariamo a vivere una grande giornata di fede e devozione – commenta il vicesindaco di Oriolo e assessore alla Cultura, Vincenzo Diego, in prima linea nell’organizzazione di questo prestigioso appuntamento -. Questo storico pellegrinaggio con la reliquia- continua – è il meritato riconoscimento per la forte devozione che la gente di Oriolo ha nutrito per San Francesco di Paola nei secoli. Vivremo questa giornata da fedeli». Una nota di apprezzamento per l’iniziativa è giunta anche dal noto antropologo Luigi Maria Lombardi Satriani che ha contribuito alla nascita ad Oriolo del Centro Studi Calabro-Lucano.
Intanto la reliquia dell’alluce di San Francesco è pronta per comparire su 4000 santini che saranno distribuiti a Paola domenica prossima. E don Nicola Mobilio ha già in serbo una serie di iniziative che coinvolgeranno la reliquia dopo questa importante quanto affascinante peregrinatio. «La reliquia non è un pezzo da museo – dice – ma una testimonianza di fede sempre a disposizione della gente».
La commozione traspare nel volto del professore Toscani che ricorda tutto l’excursus storico e gli aneddoti attorno alla reliquia. «Il legame della nostra comunità con San Francesco di Paola – commenta – esempio superiore di carità e giustizia e protettore di Oriolo, oggi viene definitivamente suggellato».