PIAZZA D’ARME

Varcato l’ultimo arco per accedere agli appartamenti del castello lo sguardo viene attratto da una torre quadrata, è la torre normanna, e da un largo spazio all’aperto: la piazza d’arme. Quest’ultima è a forma trapezoidale e si apre dopo l’ultima rampa delle scale interne. La sua ampiezza odierna non è quella originaria perché negli anni Trenta crollò la roccia, portandosi dietro un terzo del castello. Il crollo distrusse 65 stanze sul lato di NE.

La piazza d’arme, utilizzata dagli archibugieri del marchese, fu poi adibita ad area di mercato del pesce sotto il controllo del marchese, che ne stabiliva giornalmente il prezzo. Addossata alla gradinata del piano nobile, c’era l’imboccatura della cisterna. L’approvvigionamento avveniva mediante la raccolta dell’acqua piovana, utilizzando delle grondaie e dei discendenti in cotto a forma di tronco di cono, che sfociavano dentro la cisterna. Ancora oggi la cisterna esiste ma ne è stata occultata l’imboccatura. Mediante una gradinata in pietra, di cui fu demolita la parte soprastante il pianerottolo durante il primo restauro, si accedeva al piano nobile, il cui ingresso era ed è sormontato da una trave in arenaria dura con la scritta: D. Alessandro Pignone del Carretto III marchese di Oriolo Anno Domini 1641. Uno stemma marchesale in arenaria dura dei Pignone del Carretto campeggia sul muro adiacente la gradinata e su di esso è riportata la stessa dicitura. Dalla piazza si accede al piano di rappresentanza, attraversando un portone con arco a tutto sesto. Ai piedi della scala del piano nobile si apre un seminterrato con due vani, facenti parte del piano militare. È l’ingresso alla stazione sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.