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Museo diffuso delle arti e dei mestieri

Il Museo Diffuso, com’è noto, è una tipologia museale che differisce dagli spazi espositivi tradizionali, dagli spazi architettonici “contenitore” che accolgono una o più collezioni al proprio interno.

Il Museo Diffuso è un insieme di beni culturali materiali e immateriali distribuiti in modo naturale e omogeneo in un territorio circoscrittoun insieme di elementi che raccontano in modo corale l’identità e il valore storico-culturale del territorio, mostrandone aspetti caratteristici e distinguibili: il museo diffuso valorizza potenzialità nascoste del territorio, attivando flussi turistici in luoghi meno conosciuti.

Il patrimonio, visitabile mediante itinerari liberi, può spaziare da opere storico – artistiche a spazi espositivi, da collezioni ad architetture spontanee che testimoniano attività, cultura e tradizioni locali.

Muta dunque nel viaggiatore l’esperienza della fruizione di spazi e beni, poiché non visita soltanto delle collezioni di opere d’arte ma legge e interpreta il territorio vivendolo, attraversandone il paesaggio – naturale e urbano – e facendo esperienza, insieme alla comunità locale, del suo patrimonio culturale nella sua interezza.

Nel Museo Diffuso infatti il racconto si snoda nelle relazioni che intercorrono tra ambiente naturale, paesaggio urbano e maestranze del territorio, un confronto che permette di capire il patrimonio culturale del passato, alla luce delle attività e degli spazi ancora vivi nel presente.

FINALITÀ DEL MUSEO

Il mudam nasce dalla volontà dell’Amministrazione Comunale di Oriolo di dotare il territorio di una serie coordinata di strumenti e strutture espositive e della tradizione artigiana locale, al fine di potenziare le risorse culturali locali preservando non solo l’oggetto, ma anche il contesto al quale quell’oggetto appartiene, rendere fruibile l’antico centro storico come un vero e proprio museo a cielo aperto.

LA VISIONE

Realizzare un museo partecipato dove vengono ricostruiti non solo i contesti lavorativi del mondo artigiano e rurale, ma anche i rispettivi cicli produttivi.

AZIONI

Si parte dalla ricognizione e apertura al pubblico delle antiche botteghe garantendo innanzitutto un sistema omogeneo di identità visuale che consenta al visitatore di individuare i luoghi facenti parte del circuito.

Tale omogeneità sarà garantita dallo studio e realizzazione di soluzioni coerenti e capillari di arredo urbano: l’itinerario tematico sarà sottolineato da un’apposita segnaletica, con banner sospesi o totem che raccorderanno i diversi elementi del circuito.

Obiettivo triennale: per quanto concerne la fruibilità si intende supportare gli elementi fisici della comunicazione (segnaletica, banner, targhe) con dispositivi e media tecnologici (QRcode, mappe interattive)

ITINERARIO

Il percorso include le seguenti tappe:

Castello Medievale

Nella rete delle torri di guardia e dei castelli, costruiti lungo la costa e nell’entroterra calabrese dell’Alto Jonio, è certamente una delle strutture più significative e attualmente ben conservate, è certamente il castello-fortezza di Oriolo (CS). Culmina il Centro storico di cui è il manufatto più importante insieme alla Chiesa di S. Giorgio martire.

Abbandonato in periodo barbarico – per aver perso la sua funzione di difesa delle vie commerciali – e ricostruito in periodo bizantino sulla pianta del primitivo impianto per difendersi da eventuali invasioni saracene. Intorno al 1050 Roberto il Guiscardo, conquista la Calabria e dopo l’accordo di Melfi del 1059 con Papa Niccolò II, divenne Duca di Puglia e di Calabria. Fino al 1085, anno della morte, Roberto spese tutte le sue forze per fortificare il regno. Nel 1265 era già posseduto da Carlo II d’ Angiò. Dopo la rivolta dei baroni cui era parte integrante il Signore di Oriolo, Barnabò Sanseverino, il castello passò ai Pignone. Nel 1647 giunse in Oriolo l’eco della rivolta di Masaniello e il castello, trovatosi al centro della sommossa, venne assediato dai rivoltosi. Ripristinato l’ordine nel Regno di Napoli, i Pignone tornarono e rimasero a Oriolo, con sede stabile nel castello.

E’ l’emblema della nostra comunità, il luogo simbolo di Oriolo che da sempre accoglie gli eventi culturali più importanti: sede di concerti, seminari di musica, esposizioni, convegni, conferenze. E’ la prima tappa ideale del nostro itinerario, per ragioni storico-artistiche ma anche logistiche, poiché sormonta la Piazza del Borgo ed è il principale accesso al centro storico, Rione Terra. 

Palazzo Giannettasio – Casa della Cultura

Accoglie al suo interno il Museo della Civiltà Contadina e la mostra fotografica permanente di Gerarld Rholfs, nonché sede della neonata Fondazione Nuovo Umanesimo.

Nel museo sono conservati oggetti testimoni della vita agricola e dell’attività artigianale e pastorizia, appartenuti alla comunità di Oriolo e delle zone limitrofe. La raccolta è ordinata in ambienti che ricostruiscono fedelmente gli spazi domestici e la vita quotidiana: la cucina, la camera, gli attrezzi per il lavoro dei campi e gli utensili dei vari artigiani.

Consapevoli della fondamentale (e non accessoria) funzione educativa dei musei, si è già provveduto a dotare il Palazzo Giannettasio di appositi spazi destinati alle attività didattiche, seminari, workshop, per accogliere scuole, famiglie e svariate categorie di pubblico.

Obiettivo triennale: Produzione di materiale audio visivo (col supporto scientifico della neonata fondazione Nuovo Umanesimo) che contribuisca ad arricchire il racconto demoetnoantropologico del luogo, a supporto delle collezioni materiali esistenti. Il racconto della lavorazione del pane, dell’uccisione del maiale e ancora della vendemmia e della mietitura, di tutte le attività tradizionali che scandivano il tempo e le stagioni della comunità.

Per le produzioni audiovisive si prevedono campagne fotografiche e video nel territorio, aperte a professionisti e amatori, la raccolta di testimonianze della tradizione culturale del paese attraverso interviste ai personaggi locali che possono restituire e trasmettere una memoria preziosa della comunità, dei saperi e dello stile di vita.

Si prevedono allestimenti con pannellature grafico-fotografiche, videoproiezioni immersive, ovvero proiezioni corredate da effetti sonori, olfattivi e di luminosità utili ad una percezione di immersione nel paesaggio naturale, antropico e culturale. Non solo le antiche maestranze, ma il patrimonio floro-faunistico, le piante officinali spontanee, le peculiarità ambientali che ancora persistono nelle nostre aree.

Botteghe, cantine e putie.

U scarpàr (il calzolaio), u sart (il sarto), u furgiàr (il maniscalco), acantìn (la bettola, cantina), u faugnàm (il falegname) e ancora la produzione di merletti o la rinnavata arte della liuteria, rappresentano il cuore tematico del museo diffuso: i luoghi-testimonianza delle maestranze locali dove ancora oggi si svolgono (sia pure in modo sporadico e non con finalità commerciali) le tradizionali attività manifatturiere.

L’attività espositiva sarà affiancata da cicli di laboratori e momenti didattici che coinvolgeranno in primo luogo i giovani studenti degli istituti d’istruzione secondaria di Oriolo e dei comuni limitrofi, in particolar modo degli istituti ad indirizzo turistico e commerciale, senza escludere tutti gli altri utenti, amatori del genere, che vorranno prendere parte alle attività didattiche. 

STAKEHOLDERS

Per la realizzazione degli obiettivi preposti si prevede la collaborazione con le associazioni culturali attive sul territorio, affini per finalità e omogeneità d’intenti.In un’ottica di sinergia e cooperazione, da sempre promossa dall’attuale Amministrazione, non si esclude si possa demandare a quest’ultime la gestione di parte dei servizi dell’intero progetto.

Di settore: artigiani, associazioni di categoria,

Culturali: Scuole primarie e secondarie, associazioni culturali e proloco, artisti locali.

Turistici: Agriturismi, B&B, ristoratori, operatori commerciali, turisti e visitatori.

Il progetto, per le motivazioni sopra descritte, rappresenta un’opportunità in primo luogo per gli operatori del settore manifatturiero, in termini di visibilità ma soprattutto di produttività; per le scuole locali, in particolar modo quelle ad indirizzo turistico, commerciale e artistico, per la possibilità di implementare attività didattiche extrascolastiche (utili anche per il conseguimento di crediti formativi); per tutti gli operatori del settore turistico, ricettivo, gastronomico e commerciale.

LABORATORIO DI LIUTERIA CORRADO